Wednesday, January 01, 2003

Buon anno topini, ovunque voi siate

Tuesday, December 31, 2002

Il processo - 3a e ultima puntata
(un racconto di Natale)

Ma Topo Gigio non era un sempliciotto? Ma proprio con me doveva prendersela porc*$ª**?
“Mi è difficile non condividerla eccellenza, ma cerchi di capirci: oggi come oggi gli stabilimenti alimentari, la produzione industriale, sono indispensabili a garantirci la sicurezza alimentare. Le malattie che voi potreste propagare sono un fatto. E poi: mi risulta che in alcune nazioni del Terzo Mondo un quinto delle derrate alimentari sia divorato o reso inservibile dai roditori
Cos’altro potremmo fare?”

Di nuovo ci fu bailamme

“Non cerchi per favore di spostare l’argomento del dibattimento dalle sue colpe individuali al discorso sociale. E’ un espediente logoro.
Comunque, se proprio lo vogliamo affrontare, ancora una volta imputato sono costretto a ricordarle che siete vittime della vostra stessa dissennatezza: nel Terzo Mondo foreste, paludi, savane, habitat naturale di molti nostri predatori, sono state distrutte – e di questo vi ringraziamo - per insediare monocolture destinate all’esportazione.
Veniamo poi alle cose che più direttamente la riguardano: le capita mai di pensare che anziché spargere esche avvelenate, sarebbe meno cruento per noi e più sensato per voi, rimuovere quella quantità di residui alimentari di lavorazione, che solitamente sono disseminati a terra negli stabilimenti industriali dove lei esercita, e che tanto ci attirano? Non le capita mai di pensare che se le strutture fossero chiuse come si deve e il prodotto finito adeguatamente protetto, per noi sarebbe difficile entrare e provocarvi danno?

_“Sì eccellenza”

_“E allora perché non lo fate?”

_“Ecco, vede eccellenza…per voi è difficile capire, ma suppongo che sia perché spargere esche costa meno ed è più semplice. .
Vede signor Topo Gigio, il nostro mondo funziona così: chi possiede un’impresa alimentare deve dimostrare ad eventuali controllori, siano essi istituzionali come le Asl o i Nas dei carabinieri, oppure privati come i clienti e gli enti di Certificazione della Qualità, che sta facendo tutto il possibile per mantenere le migliori condizioni igieniche all’interno del processo produttivo. Il poter vantare un servizio di derattizzazione specializzato è un modo per fornire la cosiddetta evidenza oggettiva di questa volontà. Questo è ciò che di solito interessa veramente ai nostri clienti, più che la reale efficacia dell’azione derattizzante. Detto con parole più semplici significa che spesso la derattizzazione è poco più di una farsa.”

_“aHaa! Questo è il tassello che mancava.
la voce dell’accusa irruppe stonata e insopportabilmente squillante
Per ragioni di profitto personale l’imputato ammette di prender parte ad un rodenticidio continuato, senza nemmeno l’attenuante che ciò serva a proteggere effettivamente la propria specie. Mi ritengo soddisfatto di quanto sin qui accertato, Vostro Onore.”

Io invece mi ritenni confuso
_“No..ma cosa.. ma se ho detto prima che…insomma lo faccio per lavoro e..

Mi interruppe Mickey Mouse
_“Mi pare che i fatti siano sufficientemente chiari, imputato. Ha qualche dichiarazione finale prima che la giuria emetta la sua sentenza?”

_“No, Vostro Onore.”

Vidi tutti i topi della giuria disporsi in cerchio ed iniziare un fitto conciliabolo. Non saprei dire quanto durò. Probabilmente molto poco, ma a me sembrò che non finisse mai.

Fu uno dei topini di Cenerentola ad avvicinarsi al giudice per sussurrargli all’orecchio il verdetto.
Lui restò un attimo immobile, come assorto.
-Nessuna mosca avrebbe osato anche solo fingere, di voler alzarsi in volo-
Poi batté per una volta il martelletto sullo scranno e dichiarò.

_“La prego, si avvicini signore

Mi avvicinai

_“Imputato, la sentenza è di condanna. La cosa è alquanto triste, ancorché ineccepibile. Lei per sua stessa ammissione ha commesso tutti i fatti che le sono stati contestati. Su questo non c’è il minimo dubbio. Tuttavia, se la sua preoccupazione è finire in prigione posso rassicurarla immediatamente: il carcere di Topolinia è costruito per un solo detenuto, Pietro Gambadilegno. Non c’è spazio per altri.”

Tacque per un attimo.

“D’altro canto, sono costretto ad aggiungere che anche nel resto di Topolinia non c’è spazio per lei.
Il tradimento dei suoi sogni di bambino, signor Pocobene, le costerà la pena di dover vivere in un mondo nel quale le carceri sono di cemento armato e acciaio, reali e affollate, le guerre sono infinite, i potenti si autoselezionano sulla base di efferatezza e mancanza di scrupoli, le gerarchie sono indiscutibili e vanno a suggellare l’eterno dominio dell’uomo sull’uomo.
In poche parole: la rimandiamo a casa.”

Da quel punto in poi non ricordo più nulla.

Mi risvegliai che ero già sul furgone della ditta, davanti alla grande fabbrica di pomodoro.